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Perché l'ennesimo blog sul cibo?


L'idea di tenere un blog mi è nata nel 2012.  Me l'hanno suggerito alcuni miei compagni di scuola del corso di scrittura di Giulio Mozzi e Gabriele Dadati, della casa editrice Laurana.
Il corso è molto ben fatto lo consiglio vivamente a chi ha questo passatempo.
Ho smesso di lavorare con i problemi seri e meno seri che la gente ha col mangiare ormai da dieci anni.  Ero stanca di sentirmi sulla groppa i problemi del mondo. E' stata una decisione molto sofferta ma non mi sono mai pentita. Quello che mi ha convinto ad aprire questo blog è vedere che noi donne continuiamo ad essere vittime di un sacco di preconcetti assurdi rispetto al nostro corpo e a noi stesse. E purtroppo ultimamente non è che sia cambiato gran ché.

Giovanissima, per accontentare mia madre, partecipavo alle riunioni della weight watchers. Quelle donne molto più adulte di me che ancora a quaranta, cinquant'anni combattevano contro il peso mi facevano veramente pena. Pensavo " Possibile che la vita sia tutta qui?" Infatti non è tutta lì, può essere piena di cose, anche brutte certe volte, ma anche bellissime.
Però bisogna volerlo.
Quello che tenterò di fare in questo blog è mettere insieme quello che ho imparato lavorando in paesi in cui ancora il cibo è un bisogno primario e qui a casa mia, in Italia. Ci aggiungo la mia personale esperienza di obesa che tanto mi ha insegnato sulle persone, sugli uomini e sulle mamme.
Lavorare col cibo significa risvegliare ricordi, emozioni belle e brutte perché con la bocca cominciamo a conoscere il mondo ed abbiamo i primi contatti con l'esterno. Nell'uomo il meccanismo di fame e sazietà è complesso, legato agli stimoli fisiologici, ma anche frutto di un'apprendimento che avviene nei primi mesi di vita. Una madre ansiosa, interpretando male i segnali del proprio bambino può, ovviamente senza volere, fare dei danni. Ecco perché, al di là di tutte le tabelle nutrizionali, tutte le diete miracolose, tutti i professoroni di questo mondo tanto istruito è importante secondo me accettare il nostro corpo con tutti i suoi pregi e difetti, conoscere un po' come funziona e imparare a fidarci dei segnali che ci manda.
Rispettare i nostri ritmi e bisogni, rendendendoci finalmente conto che  la diversità è sempre una cosa meravigliosa, è il punto di partenza per iniziare ad amarci.









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