Gelosia
Mentre sto tornando a casa mi suona il telefono. E’ Lella. In realtà l’ho cercata io meno di un’ora fa perché sono incazzatissima, fuori di me. G., oggi quando siamo usciti dall’incontro di terapia di coppia, ha passato tutti i limiti.
- Mi hai cercato, tesoro?- mi domanda Lella con tono affettuoso.
- Si … - rispondo con tono depresso - Sono in crisi totale, hai un minuto per me?-
- Certo. Subito o più tardi? –
- Preferirei subito se puoi. - dico con voce implorante.
Mentre l’aspetto seduta ad un tavolo d’angolo osservo i clienti. Poco lontano da me c’è una coppia di giovani innamorati. Si parlano occhi negli occhi e mani intrecciate sul tavolo. Ogni tanto lui le accarezza i capelli o una guancia. Mi fanno tanta tenerezza… una volta anche io e G. eravamo così.
E adesso come siamo?
Non so.
Certe volte penso a una mia ipotetica vita da sola. Penso che ce la farei a cavarmela. Ma sarebbe una vita più triste perché è vero che nessuno mi fa imbestialire quanto lui, ma è anche vero che mi fa anche tanto divertire.
In fondo al locale, vicino al grande specchio che riflette tutto l’ambiente, è seduto un signore anziano con quella che immagino sia sua moglie. Sono entrambi sulla settantina o poco più. Parlano fitto fitto. A un certo punto lui risponde al telefono poi, dopo aver parlato un po’, lo passa a lei che dice qualche cosa e chiude. Fra qualche decina d’anni, se ce la facciamo a rimanere insieme, potremmo essere come loro. No non proprio come loro perché quei due hanno dei nipotini. Me lo sento… Non è mai venuto fuori il discorso figli dai dottori. Eppure ho come la sensazione che mio marito stia ripensando a quel patto stretto tra noi ancora prima di sposarci.
Sono confusa e questi pensieri non fanno che agitarmi ancora di più.
Lella, mia salvatrice… fai in fretta ad arrivare!
Finalmente entra. Bella e spumeggiante attira gli sguardi di tutti. Ha un cappotto rosso, molto anni sessanta, uno sciarpone che le copre parzialmente il viso e un’andatura così baldanzosa che fa subito intuire che la vita le sorride. Non come me che certi giorni mi vedo così vecchia, decrepita, schiacciata dai pensieri negativi, torturata dai dubbi.
La mia amica mi raggiunge e si siede – Allora cosa succede?-
- Sono a pezzi…- dico iniziando a piangere.
- Hei, hei … - dice prendendomi una mano.
- Ci prenderanno per due lesbiche…- dico abbozzando un sorriso.
- Non sarebbe neanche la prima volta! Raccontami tutto, purtroppo non ho tanto tempo, Pietro mi aspetta a casa. Siamo invitati da alcuni suoi amici che vuol farmi conoscere. - si vede che è dispiaciuta per questa cosa.
-Non importa. Se non faccio in tempo a finire il racconto ci aggiorniamo un altro giorno. Magari dopo domani.-
- E se ti proponessi un giro di shopping con cena a seguito? Molto da consumisti ma a mali estremi, estremi rimedi! – dice imitando la pubblicità di un noto gelato alla nocciola.
Questa volta mi strappa un vero sorriso. Mi sento già meglio d’umore.
- Allora cos’ha combinato quel burlone di tuo marito adesso? In fretta che tra un po’ devo andare.-
- E’ diventato geloso. Mi fa scenate di gelosia assurde…- dico tirando fuori un fazzoletto e soffiandomi il naso- Ma come fa a non rendersi conto che così peggiora le cose? A volte mi sembra che scherzi invece oggi ho capito che dice proprio sul serio!- qualcuno si gira a guardarmi perché ho pronunciato le ultime parole in modo talmente esasperato che credo abbiano sentito tutti qua dentro e forse anche fuori.
- Ma non è mai stato geloso! E poi geloso di chi?-
- Dello psicoterapeuta di coppia…-
- Ah questa poi non me l’aspettavo proprio! Tuo marito è un fenomeno!- dicendo così si alza e inizia ad infilarsi il cappotto.
Mi alzo anch’io – Lascia stare qui, faccio io.- Pago, usciamo.
- A che ora sabato? Mattina o pomeriggio?- dice con le chiavi dell’auto già in mano.
- Ti vengo a prendere alle dieci. E’ lo stesso se invece di una cena sarà un pranzo?-
- Certo tesoro!- E si allontana frettolosa.
Io invece più serena… ma nessuna voglia di andare a casa!