Gruppo cas: studio della figura corporea. Laura
- Bene! – dico sedendomi – Com’è andata la settimana? –
Tutte rispondono abbastanza bene. Poche sere fa sono andate a fare una passeggiata sul lungo fiume. Avevano invitato anche me ma io quella sera ero veramente a pezzi. Al lavoro avevamo avuto una giornata molto pesante. Ho ringraziato per l’invito ma ho preferito non andare.
Hanno portato il compito, cioè un disegno di loro stesse.
- Non credo riusciremo ad analizzare tutti i lavori oggi. Lo faremo un po’ alla volta. Chi vuole cominciare? –
- Io! – fa Laura – Mi è piaciuto molto disegnarmi. Ho cercato di essere onesta con me stessa e farmi proprio come mi sento. –
Fa girare l’immagine tra le partecipanti. Ognuna osserva quello che Laura ha prodotto con interesse poi però restano in silenzio.
- Allora, signore… - le incito - cosa notate in quello che ci ha mostrato Laura?-
- Guarda da un’altra parte. Evita lo sguardo. Perché? – osserva Guenda.
- E’ vero! Se posso non guardo le persone negli occhi. Mi sento sempre giudicata da tutti. Mi comporto così da sempre. –
- Giudicata per cosa? – domanda Annamaria.
- Per il modo di vestire, di parlare, di camminare, per la mia pettinatura. Per la mia poca cultura. Mi sento sempre inferiore agli altri, anche se sono i peggiori mentecatti. – Mentre dice queste cose le si riempiono gli occhi di lacrime. Nessuna commenta.
- E questi segni sulla faccia cosa sono? – domanda Susanna.
- Rughe. Mi sento vecchia. Lo so che non è vero, ho trent’anni in fin dei conti, ma mi percepisco decrepita. –
- E sui fianchi cosa ti sei fatta? –
- I rotoli di ciccia… -
Susanna fa un gesto eloquente con la mano che ci fa ridere. Anche Laura abbozza un sorriso.
La discussione è molto interessante.
L’immagine, a me, ha colpito per le buffe mutande quindi le chiedo – E queste mutande a fiorellini cosa significano? –
- Non sono fiorellini. Ho sempre freddo alle chiappe quindi sono mutande pelose, di lana. – chiarisce Laura.
Interviene Annamaria – Veramente sembrano spini come quelli che mettono sui davanzali o sui monumenti contro i piccioni. A dir la verità sembra una cintura di castità! E poi perché ti nascondi i fianchi con le mani? –
- E’ vero non l’avevo notato. I fianchi comunque sono la parte del mio corpo che odio di più! -
Milena è sempre rimasta pensosa però adesso alza la mano dicendo – A me sembra che la parte sotto del corpo, le gambe cicciotte, i piedi molto piccoli suggeriscono l’idea di una bambina. Non va d’accordo con la testa che invece è quella di una donna adulta. –
- Ho pensato la stessa cosa. Ti sei fatta in mutande e canottiera. C’è un motivo? - domanda Fulvia.
- Ho pensato che erano vestiti facili da disegnare. –
- Allora potevi farti nuda… -
- No nuda, no. Mi vergogno del mio corpo. Mi fa schifo. –
Celeste guarda il disegno e poi dice – La figura è sproporzionata. La parte sotto del corpo è più piccola del busto e della testa. –
- La testa l’ho fatta grande perché è la parte migliore di me. La mia testa funziona bene. Mi piace pensare. –
- Ah almeno una cosa positiva te la sei trovata! –
Le signore scoppiano a ridere.
- Cosa pensate di questo lavoro? Vi sembra interessante? – chiedo curiosa di conoscere le loro impressioni.
E’ Rosita a rispondere – Molto bello. Mi sembra molto utile scopriamo delle cose nascoste di noi stesse. Aspetti di cui non siamo per niente consapevoli. –
- Bene! Ho piacere e le altre cosa dicono? Quelle che stasera non hanno detto niente che ne pensano? Le nuove per esempio? –
- A me sembra interessantissimo questo lavoro su noi stesse. Ho un po’ paura di quello che verrà fuori dal mio disegno, però. – fa timida Alessandra.
- Ma dai non preoccuparti, ti terrò la mano. Sono la mamma del gruppo. Anzi la nonna! - Dice Elisa prendendole la mano.
Con queste parole d’incoraggiamento ci alziamo. Sulla porta d’uscita Laura mi aspetta e mi abbraccia.
- Grazie di tutto! Sei splendida! –
- Tu sei splendida, non ti resta che convincerti del fatto… - Rispondo ricambiando il suo abbraccio.
Mi allontano in fretta ho le lacrime in agguato.