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Gruppo cas: Rosita

mangiopositivo
Pubblicato da Elisabetta Giovetti in Gruppo cas · 25 Aprile 2016





Ciao sono Lella. Ormai ci conosciamo. Cioè io non vi conosco ma voi, grazie alla mia amica del cuore, sapete tutto di me. Sapete dei miei problemi di peso, della Gustalavita, della Mimeritodipiù, del mio amore per Pietro. L’uomo migliore del mondo. Per adesso. Forse col tempo perderà l’aureola, ma per ora ne ha una grandissima e splendente.
Su consiglio di una mia fan molto affezionata, ho deciso di cominciare a scrivere anch’io su questo spazio. Lo farò il cinque e il venticinque di ogni mese. Non è per togliere spazio alla mia quasi sorellina, ma per dare voce alle donne che vengono al gruppo di auto-aiuto CIBO AUTOSTIMA SERENITA’, organizzato da me su proposta della Gustalavita.

Per adesso le partecipanti sono sette. Ultimamente c’è stata una new entry. Piano piano ve le presenterò una ad una e loro vi mostreranno i loro diari alimentari, vi parleranno dei loro problemi di vita sociale, delle loro storie di uomini, di lavoro e di famiglia. Spero che il loro contributo sia utile a chi legge.








ROSITA


Inizio parlando di Rosita perché la mia amica l’ha già menzionata e avete già qualche informazione su di lei. Questa ragazza ha occhi scuri molto profondi e un bel sorriso che mostra raramente. E’ timida e anche quando sorride gli occhi sono tristi. Ha un bellissimo viso e pesa cento dieci chili per un’altezza di un metro e sessantadue centimetri. La mamma è assistente sociale in pensione il padre è morto qualche anno fa. Ha un fratello che ha qualche anno più di lei che soffre di depressione. E’ seguito dai servizi psichiatrici territoriali e alterna periodi di lavoro a lunghi momenti di inattività. Abita con la famiglia. Ama leggere ma ha poco tempo per farlo. La sua vera passione è la musica. Infatti scopriamo che è una vera esperta.

Per decidere chi inizia a parlare per prima ci affidiamo alla sorte. La carta più alta l’ha presa Rosita quindi tocca a lei iniziare.
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Rosita a te l’onore di cominciare. Forza…- mi giro a guardarla con un sorriso di incoraggiamento.
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Beh ecco… sono contenta di essere qui. Non so cosa dire. - si gira verso di me- cosa devo dire?- domanda timidamente.
-
Beh per cominciare ci puoi raccontare cosa fai, con chi vivi, cosa ti piace. E perché sei venuta qui e cosa ti aspetti che succeda nella tua vita frequentando questo gruppo. Giusto? – dico guardando le altre e cercando la loro conferma. Tutte la guardano, sorridono, la spronano a parlare. Rosita, si guarda la punta dei piedi per qualche secondo poi parte.
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Ecco dico subito la cosa più difficile. Via il dente via il dolore!-
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Ecco bene… vai!- faccio con entusiasmo.
-
Mi vergogno un po’ perché voi siete tutte magre confronto a me. Io come al solito sono l’elefante di turno…- Lo dice con enfasi, tutto d'un fiato, poi torna subito a guardarsi le scarpe. Forse ha paura di quello che stiamo per dire. Ha paura di ricevere l’ennesima sgridata, l’ulteriore conferma del fatto che è un’inetta senza forza di volontà, senza spina dorsale, incapace di resistere anche solo a un misero pasticcino. Tutte cose di cui lei, ovviamente, è la prima ad essere profondamente convinta.
-
Innanzi tutto non voglio mai più sentirti parlare in questo modo di te stessa. Ricordati bene! Sei qui perché hai un problema e hai deciso di tentare di risolverlo e noi qui, che ti vediamo per la prima volta e non sappiamo niente della tua vita non abbiamo nessun diritto di pensare alla tua persona in questi termini. E nemmeno tu ce l’hai questo diritto!- Mi è uscito un tono imperativo che non mi aspettavo, ma è stato più forte di me. Mi sono rivista com’ero io prima di andare dalla Gustalavita. Mi guardo intorno per vedere l’impatto che la mia voce e le mie parole hanno sulle altre. Sono tutte un po’ stupite, ma Rosita lei, mi guarda proprio a bocca aperta! Le altre intervengono a dire che tutte si vergognano un po’ del loro sovrappeso e quello, più o meno è il pensiero comune. Scoppiamo a ridere e anche Rosita ride di gusto.
Guenda le dice –
Quando ridi sei bellissima Rosita!- l’elefante di turno arrossisce e ringrazia. Dopo questa partenza bizzarra prende a parlare senza reticenze come se aspettasse da sempre di vuotare il sacco. Ci racconta come vive e come le piacerebbe che cambiasse la sua esistenza. Abbiamo aperto il vaso di Pandora!
Alla fine io spiego come fare il diario alimentare e poi ormai dobbiamo andare via. Tutte escono  dicendo che le due ore sono volate e sono molto contente di essere qui.
Anche io lo sono. Anzi sono al settimo cielo!











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