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Gelosia parte II

mangiopositivo
Pubblicato da Elisabetta Giovetti in Amica di Lella · 30 Gennaio 2017







Lella e Pietro escono dal cancello. Lui, con Mariù al guinzaglio, mi si avvicina e mi saluta affettuosamente.
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Come stai bella ragazza? E il tuo formidabile marito che fa?- dice dopo avermi baciato e abbracciato.
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Io fisicamente bene, di morale così così. Il mio maritino fa i capricci però è in ottima salute.- rispondo accarezzando Mariù.
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Qual è il programma per oggi?-
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Saldi, saldi, saldi - fa Lella allegra - e soprattutto chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere. –
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Mi dispiace che resti da solo. Mi sento un po’ in colpa. Mangerai da solo?- gli domando risalendo in auto.
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Ma quasi quasi telefono al tuo maritino birichino. E’ tanto che non lo vedo, potremmo unire le nostre solitudini, in effetti. – dice mentre passa Mariù da una mano all’altra per mettersi i guanti.
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Ottima idea! – conclude la sua morosa chiudendo lo sportello della macchina.  
Durante il viaggio chiacchieriamo un po’ del lavoro poi Lella mi prega di raccontarle la scenata di gelosia senza tralasciare niente.
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Ma guarda – inizio- avevo notato che ultimamente G. era più rigido durante gli incontri però credevo fosse perché iniziamo ad affrontare un po’ più seriamente i problemi della nostra coppia. Non ci ho dato tanta importanza, ho pensato fosse normale. – resto un po’ in silenzio poi riprendo – Ma l’altro pomeriggio all’uscita mi guarda ed esclama -QUEL DOTTORE TI SPOGLIA CON GLI OCCHI ! ! !-  
Lo guardo attonita poi faccio –
Stai scherzando, spero…-
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NEANCHE UN PO’ E NON DIRE CHE NON E’ VERO PERCHE’ SE NO VUOL DIRE CHE TI FA PIACERE ! ! !- Lella scoppia a ridere di gusto. Io proseguo- E dovevi vedere che espressione feroce che aveva nel dirlo. Mi veniva da ridere perché ti assicuro che non è assolutamente vero, ma mi sono trattenuta perché ho capito che la situazione stava precipitando. Non voglio che smetta di venire agli incontri. Credo, a questo punto, perché io ti giuro che in certi momenti non lo sopporto più, che sia l’unica maniera per evitare una separazione.-
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Ma forse non è poi così raro che i mariti si ingelosiscano dei terapeuti… - osserva pensosa Lella - E poi dopo?-
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Abbiamo continuato tutta la sera a discutere di questa cosa. Ti assicuro che travisa ogni gesto, ogni parola che dice il dottore. E sono tutte fissazioni sue perché è un team di professionisti molto valido. Ho cercato di farglielo capire ma non c’era verso! -
In poco tempo arriviamo al centro commerciale che per fortuna ancora non è stato preso d’assalto dalla folla e iniziamo a girare guardando le vetrine.











Dopo un po' usciamo con le nostre compere, un paio di stivaletti per me e due paia di jeans per Lella, dirette verso una piccola trattoria poco lontano circondata da vigne.
Finito di mangiare usciamo a fare due passi nella campagna invernale per goderci un sole limpido e freddo.
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Credo sia obbligatorio sviscerare a fondo i motivi che stanno alla base di questi attacchi di gelosia.- dice la mia amica mentre si avvolge nella sciarpona colorata che le ho regalato qualche anno fa.
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Infatti, ma questo lo sa anche lui. Nel prossimo incontro verrà fuori di sicuro e vedremo cosa succederà.- dico con tono deciso – ma adesso raccontami un po’ del gruppo delle tue donne. Come procedono i lavori?- dico curiosa.
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Ma… tutto sommato, bene. Però in certi momenti mi trovo in difficoltà. Parlando con la Gustalavita ho capito che non ho abbastanza esperienza nella conduzione di gruppi. Adesso ho preso contatto con l'associazione degli Alcolisti in Trattamento e dal prossimo mese inizierò a frequentare le riunioni di uno di questi gruppi. Spero, osservando dall’esterno le dinamiche che si creano, di affinare le mie capacità di conduttrice. Non è facile in certi momenti. Ci sono persone timide che intervengono poco ed andrebbero aiutate ad esprimersi, altre, invece, hanno solo bisogno di tempo e non gradiscono il fatto di essere spinte. Ma in tutti i casi si crea una specie di rete protettiva e quando succede che ci sono degli interventi inopportuni vengono sempre ammorbiditi dalle osservazioni delle altre. I giorni successivi ripenso all'incontro e mi dico che forse avrei dovuto essere più incisiva oppure più accogliente e comprensiva. Insomma mi faccio un esame di coscienza e spesso mi rendo conto di non aver usato il tono o le parole giuste. Comunque é un’attività che mi dà molte soddisfazioni e molti stimoli per imparare nuove cose.-
Si ferma per sistemarsi la sciarpa e calcarsi di più il berretto sugli occhi. In quel momento suona il suo cellulare.
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E’ Pietro. E’ insieme al tuo marituccio. Ci chiedono se stasera abbiamo voglia di fare una serata a quattro.- mi guarda aspettando la risposta.
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Mi sembra proprio una buona idea.- faccio con un entusiasmo piccolino piccolino.
- Se non hai voglia dillo pure senza problemi…-
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No, no, sono contenta di uscire con voi. E’ il mio umore, in generale, che non è al massimo. Torniamo indietro? Comincio ad aver freddo.-
In macchina Lella mi guarda. Conosco quello sguardo ammiccante.
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E in posizione orizzontale come vanno le cose?- dice con un sorriso sornione.
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Da quel punto di vista va bene. Anche meglio del solito…bah! E’ tutto così complicato.-
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Beh… allora non tutto è perduto! – Scende frettolosamente dall’auto- Ci vediamo più tardi.
Mentre la guardo allontanarsi penso che Pietro è proprio fortunato! Non è carino nei suoi confronti, lo so, ma non è mica colpa mia se lei è un fenomeno!













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