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Riesaminare risultati ed obiettivi

mangiopositivo
Pubblicato da Elisabetta Giovetti in Gruppo cas · 5 Settembre 2016






- Bene ragazze, finite le vacanze? Come sono andate?- dico mettendomi seduta.
Dopo che a turno ognuna parla un po’ delle proprie ferie riprendo la parola. Inizio chiedendo com’è andata con l’esperimento dell’olio e rimango abbastanza stupita dai loro commenti. Infatti sono tutte molto contente perché questa iniziativa ha dato buoni frutti per quello che riguarda il peso. Rosita e Laura sono particolarmente soddisfatte perché sono calate parecchio in questi giorni.
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Evidentemente ne usavate molto prima.-
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Sicuramente! Io purtroppo abito con i miei e non gestisco autonomamente la mia alimentazione.- dice Rosita con tono triste.
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Ma è una situazione che si può cambiare col tempo.-
- Con molta fatica può darsi…- dice dubbiosa.
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E tu Laura cosa ci dici, invece?- le domando guardandola.
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Io non lo controllavo, non ci facevo caso. Non sapevo che i grassi e i condimenti fossero le cose più caloriche. Non ho fatto neanche tanta fatica. Sono veramente soddisfatta!- E si vede, parla con un sorriso da un orecchio all’altro!
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Bene bene! Adesso però vorrei sentire a che punto siete con gli obbiettivi che vi eravate scelte all’inizio. Poi devo parlarvi di una cosa importante. Quindi proporrei di dedicare l’ultima mezz’ora a questo argomento. Cosa dite?- domando guardando tutte le mie belle donne.
-
Certo!- dice entusiasta Guenda- Tu sei il nostro capo supremo e ci fidiamo cecamente di te!- scoppiano tutte  ridere.
-
Non esageriamo per favore!- dico ridendo forte.
-
No, no è vero!- dice Susanna. Guarda le compagne e prosegue- E’ vero o no che ci fidiamo completamente di Lella, amiche?- Tutte concordano allegramente. Non posso nascondere che la cosa mi fa molto piacere. Credo che sia, peraltro, molto utile anche se la Gustalavita mi ha spiegato che un buon conduttore non è invasivo e deve lasciare spazio al lavoro del gruppo.







Inizia Susanna dicendo – Io adesso faccio una colazione normale. Bevo un caffè, mangio uno yogurt e una fetta di pane con la marmellata. E la cosa positiva è che questa abitudine ormai l’ha presa tutta la famiglia. Facciamo colazione tutti insieme chiacchieriamo un po’ e poi ognuno se ne va per i fatti propri. Ed è bello così. Ah… e ho notato che in casa tutti mangiamo meno nutella. Io finora sono calata solo due chili ma da quando vengo qui il mio umore è più alto e sento di aver trovato delle amiche fidate.- pronuncia le ultime parole con una voce un po’ tremolante e commossa. Rosita, che è seduta vicino a lei le prende una mano affettuosamente.
Poi inizia a parlare anche lei –
Io all’inizio mi vergognavo un po’ della mia ciccia. Se vi ricordate non avevo neanche scelto un obbiettivo su cui lavorare perché ho sempre pensato al mio problema di peso come a qualcosa da sopportare e basta. Come una condanna, insomma. Ma da quando Annamaria mi ha dato quel consiglio, di cambiare strada, ho visto che tutto sommato non é impossibile non sgombrare la vetrina della pasticceria e qualcosa nel mio cervello è cambiato. Adesso inizio a pensare che forse perdere e mantenere un peso più basso è impegnativo ma fattibile. Ah… e anche io sono più di buon umore! Come obiettivo mi piacerebbe impegnarmi e riuscire a seguire bene lo schema dei quattro gruppi. - Parla convinta senza abbassare gli occhi, è una Rosita diversa da quella del primo incontro.
Adesso prende la parola Laura –
Io, invece, non ci crederete, ma vado a correre una volta la settimana con una del mio quartiere e questo per me è un grande successo! Vi ricordate che dicevo di essere molto pigra? Adesso insieme a  lei vado ogni venerdì dopo cena a correre nella nuova pista ciclabile. E incredibilmente mi diverto! Non avrei mai creduto! Oltre al fatto che mangio più frutta e verdura e guardo poca televisione! Ho sostituito la tv con la lettura!-
-
Bravissima Laura! – la guardo e poi mi rivolgo anche a tutte le altre - Mi dispiace interrompervi, vi prometto che continueremo il discorso la prossima volta. Adesso devo assolutamente parlarvi di una cosa molto importante.-
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Pendiamo dalle tue labbra, non è così amiche?- dice Guenda facendo una strana faccia e scatenando una risata generalizzata.
-
Bene! - mi sistemo sulla sedia e inizio dicendo – avremo un nuovo arrivo a fine settembre. Una ragazza di venti anni che pesa quaranta chili. In questo periodo sto leggendo dei testi sull’anoressia che mi ha consigliato la dottoressa Gustalavita.- restano tutte zitte, facce perplesse.
La prima a parlare è Rosita –
Potessi farle una trasfusione di grasso… A parte gli scherzi, qui abbiamo il problema contrario, come possiamo aiutarla?- Credo proprio che interpreti le paure di tutte, anche le mie.
-
In realtà, non è tanto diverso come sembra, è l’altra faccia della medaglia. Alla base c’è comunque sempre un rapporto contorto col cibo. La dottoressa pensa che per la paziente sia un passo molto importante entrare in un gruppo. Noi comunque saremmo solo un ulteriore supporto infatti continua la terapia psicologica e dietologica che sta già facendo.-
Milena dice –
Poverina!- poi domanda- Come si chiama?-
-
Ha un nome un po’ strano, Celeste.- dico guardandole una per una. Continuano a essere dubbiose.
-
Ma adesso cosa mangia? Non mangia niente?- chiede Guenda quasi spaventata dalla cosa.
- Mangia poco e solo certi alimenti. Cerca di seguire comunque lo schema dei quattro gruppi come tutte noi e attualmente ha un peso che è fuori dalla soglia di pericolo. I dottori con cui ho parlato sono tutti d’accordo sul fatto che partecipare al nostro lavoro in questo momento per Celeste potrebbe essere importante.- cerco di essere il più convincente possibile.
Interviene Susanna –
Io dico che dobbiamo provare. Se può esserle utile non possiamo rifiutarci e poi dobbiamo fidarci di quello che dicono i dottori!-
Il suo intervento scioglie il ghiaccio e cominciano a comparire i primi timidi sorrisi.
-
Al primo incontro, solo il primo, ci sarà anche la mamma. Verrà anche la Gustalavita che ce la presenterà. Bene ragazze è tardissimo, continuiamo la discussione la settimana prossima. – Mi alzo, le saluto poi sistemo le sedie. Chiudo la luce e la porta.
E speriamo bene!









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