Vai ai contenuti

la mia amica Lella

mangiopositivo
Pubblicato da Elisabetta Giovetti in Lella · 2 Giugno 2014
Tags: PresentazionediLella






La mia amica Lella non è tanto alta, castana e pelosa. Tutt’altro che brutta. Ha gli occhi grandi, color cioccolata al latte e bei capelli ricci che le circondano il viso. E’ afflitta dal problema del peso e per amor di verità diremo che è alta un metro e sessanta e pesa, oggi a trentotto anni, settanta chili.
Non ancora ventenne, a quota cinquantotto, ha fatto la prima dieta da sola. E’ calata quasi cinque chili ma dopo, un po’ per lo studio, un po’ perché era stufa, ha lasciato perdere e nell’arco di un anno e mezzo è tornata al peso iniziale, più due d’interessi.
Quando ha finito la triennale d’infermieristica ha deciso di prendersi cura un po’ di sé e affrontare più seriamente il suo problema di peso. Questa volta non voglio fare da sola, ha pensato. E' andata da un dietologo famoso in città. Dopo sei mesi era calata dieci chili ed era veramente contenta di se stessa.
“Adesso cominciamo la dieta di mantenimento” le ha detto il dottore, a quel punto. E’ andato tutto bene fino a quando non ha cominciato a lavorare in un reparto di medicina. I turni,  le notti in piedi con i morsi di fame allo stomaco, tutto sembrava cospirare contro il suo bel fisichetto e i suoi cinquanta chili conquistati con tanta fatica e tanti soldini sonanti.
Un po’ alla volta, mese dopo mese, la ciccia tornava sui suoi fianchi, i vestiti diventavano stretti e lo specchio le restituiva un’immagine sempre più impietosa. Dopo tre anni di quella vita aveva recuperato tutto e aveva superato il peso iniziale di tre chili.
A ventisette anni, peso quota sessantatre, ha cominciato la storia d’amore più importante della sua vita.
Angelo pareva avere tutto quello che ogni ragazza può desiderare da un uomo. E’ durata quattro anni. Quattro anni da favola, ma due mesi prima del fatidico SI lui è stato preso dai dubbi. Lella l’ha rivisto dopo sei mesi, in ottima salute, felicemente sposato con un’altra. Ma, per fortuna, mentre la sua vita sentimentale faceva acqua da tutte le parti, quella professionale le dava molte soddisfazioni. Si era iscritta a un master in coordinamento dell’assistenza infermieristica, tra studio e lavoro era impegnatissima. Ma in certi momenti la fatica, la paura di non farcela prendevano il sopravvento e si sfogava abbuffandosi di schifezze orrende che le lasciavano solo grandi sensi di colpa e una frustrazione terribile. Qua e là le è capitato di avere qualche altra storia sentimentale senza importanza  che non le ha lasciato grossi strascichi, a parte qualche momento di rabbia, curato con abbondanti dosi di cioccolata.
Qualche anno fa ha presentato i documenti per un paio di concorsi come caposala. Adesso lavora già da un po’, con questa qualifica, in un servizio di dialisi.
Tre anni fa ha deciso di riprovare a perdere peso. Ha seguito una dieta non rigidissima per circa un anno. A questo punto, dopo essere calata sei chili, mentre stava seguendo la dieta di mantenimento, si è rotta un piede. Nel conseguente periodo di inattività ha ripreso tutto con gli immancabili interessi arrivando a settanta chili. Ogni anno dopo Natale, fa circa un mese un po’ a stecchetto per rimettersi in forma. Questo mese di dieta post-natalizia non è mai proprio un mese tondo perché si stufa sempre prima. Oggi il suo peso oscilla tra i settanta e i settanta due. E Lella considera la sua battaglia contro il peso il fallimento più penoso della sua vita.




Torna ai contenuti