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Il corteggiatore insistente

mangiopositivo
Pubblicato da Elisabetta Giovetti in Lella · 20 Luglio 2015





Siamo a Valencia. L’hotel è un po’ fuori dal centro della città ma proprio sul mare. Siamo allegre e stiamo veramente bene. Facciamo colazione con la cartina della provincia e la guida della città aperte sul tavolo, dobbiamo decidere cosa fare in questa splendida giornata di sole. A un certo punto si avvicina un uomo barbuto  che chiede in inglese di accomodarsi al nostro tavolo. Noi ci guardiamo un po’ perplesse ma gli diciamo gentilmente di si. Lui si mette a fare colazione, non parla, ma ogni tanto lancia occhiate furtive verso di me. Quando stiamo quasi per alzarci si offre di portarci in giro per la provincia che lui conosce molto bene perché viene spesso per lavoro. Lella lo guarda e dice in inglese –
Molto gentile da parte sua, ma abbiamo già deciso cosa fare e dove andare per oggi.- -Ok- risponde lui, visibilmente contrariato con un sorriso forzato.
In macchina la mia amica si mette a ridere –
Hai trovato anche il corteggiatore. Cosa vuoi di più dalla vita?- - Ma va! Lo ha detto per gentilezza…- Lella ride ancora di più - Seee gentilezza. Ho visto, io, come ti guardava!- Il pomeriggio rientriamo dopo aver visitato il parco naturale di Albufera e fatto una tranquilla gita sul lago con paesaggi da paura e uccelli bellissimi.




Albufera


All’arrivo ritroviamo lo scocciatore nella hall. Sembra essere lì,  per caso. Ci propone di cenare insieme, sempre guardando me, adesso me ne accorgo anch'io. Guardo Lella con occhi supplichevoli come per dire NO TI PREGO. Lella rifiuta gentilmente io la rincalzo dicendo nel mio inglese stentato –Grazie ma siamo stanche andiamo a letto presto…- In ascensore -Che palle – fa Lella - questo ci aspettava!- - Ma dai, non penso.- dico conciliante.
Stasera tocca a me scegliere il ristorante, facciamo una sera per una. Scelgo un ristorante piccolo e un po’ nascosto, nel quartiere più vecchio di Valencia. La guida lo segnala per la scelta degli antipasti. Entriamo, ci sediamo e stiamo guardando il menù quando con la coda dell’occhio vedo entrare lo scocciatore che ormai ci ossessiona. –
Eccolo!- Lella lo guarda feroce – Ci ha seguito!- poi mi pianta gli occhi in viso e dice – Lascia fare a me!- Lui si avvicina al nostro tavolo e senza domandare fa per accomodarsi. Tutto questo guardando sempre me. Lella si alza lo ferma mettendo una mano sulla sedia dove lui ha intenzione di sedersi. Gli dice con tono bellicoso – Scusa vuoi qualcosa dalla mia ragazza? Se stai pensando a una seratina a tre ti sbagli. Noi – indicando con un gesto me e lei- non siamo una coppia aperta!- Lui sbalordito inizia a balbettare qualcosa e con la coda tra le gambe, si avvia velocissimo verso l’uscita. Io, nel frattempo, per non mandare all’aria la sceneggiata, ho sempre guardato  il menù. Lui ormai è fuori dal ristorante e io e Lella, finalmente siamo libere di sganasciarci dalle risate.





Sei terribile - dico dopo essermi calmata e asciugata le lacrime- poveretto l’hai spaventato!- - Impara quel rompicoglioni!- Usciamo dal ristorante ancora con la risata facile e anche un po’ alticce. - Lo parli bene comunque l’inglese. – dico ridacchiando ancora - Si dai me la cavo. Comunque tu lo devi proprio fare quel lavoro dell’autostima non posso mica essere sempre io a toglierti dai guai!-
Le do una pacca sulle spalle e ricominciamo a ridere!










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