L’ amica di Lella inizia il gruppo di autostima
Ieri sera ho iniziato il gruppo di autostima.
Stasera, a cena con Lella.
-Interessante, per adesso non dico di più…- - Quanti siete?- mi chiede lei mentre condisce la sua insalatona mista. – Cinque. Tre donne e due uomini.- Io, invece, ho ordinato una minestra di farro che non è un granché. La mangio controvoglia. Lella lo nota –Non hai fame?- - No, no, ho fame, ma non è buona.- - Lasciala lì e prendi qualcos’altro. Sei in un periodo difficile devi anche mangiare una roba che non ti piace?- Sorrido – Hai ragione, ordino una bruschetta! - -Che impressione ti hanno fatto gli altri?- mi domanda lei pienamente soddisfatta della sua insalata nizzarda – Gente normale. Mi ha colpito la motivazione di uno che ha detto –Sono qui su consiglio del mio medico di base. Perché ogni tanto ho voglia di uccidere il mio principale!- Ci ha fatto anche ridere.- -E la dottoressa?- -Professionale.- Nel frattempo mi è arrivata la bruschetta. Inizio a mangiarla con soddisfazione. Con la bocca piena le chiedo -E tu con i tuoi gruppi sul peso a che punto sei?- Lella si riempie il bicchiere di una bella birra artigianale nera come la pece e me ne versa un po’ nel bicchiere –Senti che buona questa birra…- poi dopo un bel sorso dice – ho cinque donne per adesso. Un po’ poche, aspetto magari un’altra settimana e poi cominciamo. Aumenteranno col tempo.- - Veramente buona la birra, ne prendo una anch’io. Affogo i dispiaceri nell’alcol.- dico richiamando l’attenzione della cameriera.
Lella non ride però, anzi mi guarda molto seria –E con G.?- - Come sempre. Lui sembra tranquillo, io invece sono piena di dubbi. Ho pensato di tutto. Di fare un figlio, di separarmi…- La mia amica mi guarda incredula – Addirittura?- - Ma così, tanto per vagliare delle possibilità. Comunque, le ultime due che ho detto le ho scartate, non preoccuparti. Tu invece con Pietro?- - Alla grande! Non so, dico solo che non avrei mai creduto che esistessero uomini così! E soprattutto di trovarne uno libero! Comunque più tardi arriva. - Continuiamo a parlare di diverse cose. Dopo un po’ le arriva un sms di Pietro. –Sta parcheggiando…- Infatti di lì a qualche minuto entra. Mi saluta calorosamente e dopo aver baciato teneramente Lella su una guancia si siede al nostro tavolo. –Hai già mangiato?- gli chiede lei premurosa – Si, si. Voi cosa avete preso?- Gli raccontiamo quello che abbiamo mangiato decantandogli le virtù delle birre che ci siamo fatte fuori. –Prendo anch’io questa birra favolosa, allora.- dice lui alla fine. Mi chiede come sta G. –Benone!- rispondo sarcastica- non ha un problema al mondo quell’uomo!- Lui alza gli occhi al cielo e scoppia a ridere. Ha proprio una gran bella risata. Poi dice –Ho sentito Amos qualche giorno fa. Mi ha detto di salutarti.- - Ah… che gentile. Ricambio il saluto.- Poi ci racconta un po’ del suo lavoro. Ci parla del mondo complesso e variegato dell’editoria. Si sente che gli piace quello che fa. Lui e il socio hanno in progetto per il 2016 di uscire con una nuova collana di saggi sull’Islam e il Maghreb. Dalle sue parole si capisce che ha amato molto il Marocco perché ne parla con grande nostalgia. Usciamo dal locale e fuori c’è un freddo pungente e una gelida, ma bellissima, notte stellata. Ci seppelliamo dentro le nostre sciarpe e berretti per passeggiare un po’. Dopo dieci minuti, però, ridotta a un ghiacciolo, dico – Ragazzi fa troppo freddo per me. Vado a casa.- Li saluto e mi dirigo alla macchina. Mi giro a guardarli. Continuano a camminare, allacciati stretti uno all’altra, incuranti della temperatura polare.
Sono scaldati dall’amore!