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L'amica di Lella riflette

mangiopositivo
Pubblicato da Elisabetta Giovetti in Amica di Lella · 10 Gennaio 2016





Mi lavo la faccia e mi guardo allo specchio. E’ un periodo proprio di merda questo. Eppure la cena di capodanno in casa di Pietro non è andata malissimo, dai. Poteva andare peggio visto il mio umore. Non so cosa mi sta succedendo, ma sento per la prima volta che la relazione mia e di G. non è più tanto al sicuro, blindata come avevo sempre creduto. Non è più il punto fermo della mia vita. Una volta lo era. E la cosa stranissima è che questi pensieri non mi fanno andare fuori di testa. Incomincio a credere di poter vivere anche senza di lui. E’ un bene, è un male? E’ un bene per me o per lui? Per tutti e due? E se è un male, per chi lo è? E’ l’anticamera di una separazione? Se dovesse succedere cosa ne faremmo di questa casa? Potrei fargli anche le corna? Ma va… non sono il tipo.
Però…
Mentre questi pensieri mi si ingarbugliano nel cervello la mia vita prosegue come al solito. Vado a lavorare, faccio la spesa, parlo con G., ci faccio l’amore, mi incontro con Lella. Chissà se qualcosa trapela all’esterno?






Durante il cenone Pietro e Lella erano di fronte a me. Li guardavo. Lei ha una luce particolare nello sguardo e non era solo per il vino. Aveva occhi trasognati e languidi, liquidi e luminosi come il nebbiolo che aveva nel calice. Lui ogni tanto le faceva una carezza furtiva. Con le sue timide tenerezze sembrava un adolescente alle prime armi. Innocente come un cerbiatto appena nato. Erano così commoventi nell’insieme. Ogni tanto, però, staccavo gli occhi dagli innamorati e lanciavo occhiate rapide a G. cercando di capire che sentimenti mi scatena adesso quest’uomo. Ma noi i primi tempi del nostro amore eravamo così? Proprio come Lella e Pietro? Cosa è cambiato da tredici anni fa, quando abbiamo iniziato a frequentarci? C’è più confidenza tra noi, anche dal lato fisico, più complicità. Ma anche più noia?
Noia… E’ una roba che non conosco, non fa parte di me. Però forse fa parte di lui. Magari è per questo che ha sempre bisogno di fare nuove esperienze, feste, avere amici diversi intorno. A mezzanotte in punto, con questi sentimenti dentro all’anima ma col calice di spumante in mano, guardavo mio marito. Ha meno capelli di prima, qualche filo bianco e qualche ruga in più, ma sempre lo stesso sorriso da bambino birichino di cui mi sono innamorata ormai tanto tempo fa. Insomma è sempre lui! Da un lato è una fortuna, ma dall’altro mica tanto! E stranamente nell’ultimo periodo penso più spesso a un figlio. Mi ritrovo a pensare che se avessimo un bambino tutto passerebbe e torneremmo a essere felici e spensierati come all’inizio. Ma so che non è così. Vedo in giro molti esempi di questo tipo e mi sembra orribile come soluzione, mettere al mondo una persona per risolvere i propri problemi. Ma perché allora fare figli? E lui, mio marito, G., è ancora convinto di non volerne? E io? In fin dei conti sono alla soglia dei quaranta, come tempi ci starei ancora dentro! Ma l’idea mi sfiora leggera e vola via in fretta. Non sono fatta per essere madre. Ma lui, sono sicura che non ha cambiato idea? In certi momenti lo vedo giocare con i figli dei suoi amici in una maniera così affettuosa e serena che mi viene da pensare che sarebbe un bravo papà.
Ma adesso non vedo l’ora di cominciare questo gruppo di autostima. Ripongo in questi incontri grandi speranze come se quella dottoressa vendesse il siero delle sette meraviglie! Ma non credo sia giusto avere tante aspettative. In fin dei conti i risultati dipendono dal mio lavoro e da quello dei miei compagni di squadra. La Mimeritodipiù insegna delle tecniche. Sta a me, a noi, metterle in pratica.

MAMMA CHE CASINO IN TESTA!


Stasera vado a letto a presto. Basta rimuginare. Mi prendo una tisana bella strong per dormire, a G. gli dico che ho mal di testa e domani è un altro giorno.
Speriamo!






Donna pensosa...






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