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Lella ha mal di schiena

mangiopositivo
Pubblicato da Elisabetta Giovetti in Amica di Lella · 10 Dicembre 2014


                                                                             

                       

Sopa coada


Sto cucinando. Beh, che c’è? Ogni tanto faccio da mangiare anch’io. Faccio la sopa coada. Mamma che buona! G. va matto per la sopa coada. Ne faccio molta perché un po’, così, è pronta per domani e il resto la porto a Lella. Poveraccia è a casa col mal di schiena. Ha scoperto di avere due ernie. Le porto anche il minestrone col cavolo nero e i fagioli che so che le piace. Magari le porto anche un po’ di cioccolata che se è un po’ giù di morale le fa bene. Tanto la Gustalavita non le proibisce niente. Forse sono state quelle sfaticate che ha fatto per rimodernare il salotto. Comunque sia, in questo momento, la mia sfortunata amica del cuore è a casa, imbottita di antidolorifici. Meno male che tra qualche giorno comincia ad andare da un fisioterapista che le ha consigliato la sua Gustalavita che pare che sia bravissimo!
Chissà se è sposato? Non si sa mai nella vita… Magari da un mal di schiena può venir fuori qualcos’altro. E va bene è vero, sono un inguaribile romantica! Spero sempre un giorno di vederla sistemata!


           


Mi dispiace che sia sola e non mi riesce di arrendermi a questo fatto. Le ho presentato un sacco di uomini. Ammetto che alcuni erano delle piattole, ma insomma a una certa età non si può mica essere tanto schizzinosi. E poi non si sa mai, magari avevano dei fratelli, qualche amico, insomma potevano essere il trait d’union per conoscere quello giusto. Ma i miei tentativi sono miseramente falliti, sono stati tutti buchi nell’acqua. Sembra proprio che Lella sia rassegnata a passare il resto della sua vita senza una compagnia. Un giorno mi ha detto
-Se resti vedova vengo a vivere con te.- Sono rimasta zitta. Ma io non ci posso neanche pensare di restare vedova. Quando G. mi mette i piedi gelati sulla pancia rabbrividisco ma il pensiero che muoia mi paralizza. Certo un giorno potrebbe essere una ipotesi possibile una eventuale convivenza tra me e Lella, ma lui adesso è la mia vita.
Non potrei dire a chi voglio più bene tra loro due.
Sono due robe diverse ma entrambe indispensabili al mio benessere. E se un giorno veramente lui morirà prima di me so già che con gli uomini la mia partita sarà chiusa per sempre. Resterò sola perché non avrò più voglia di cercarne altri, ma soprattutto di impegnarmi con altri quanto l’ho fatto con lui. Lella, invece, non ha mai convissuto con nessuno. Ha fatto qualche vacanza insieme a qualcuno dei suoi fidanzati, ma non sa cosa vuol dire svegliarsi ogni giorno sempre con la stessa persona accanto. Vedergli aumentare i capelli bianchi e le rughe giorno dopo giorno, schiacciargli i punti neri a tradimento. E’ una bella cosa, uno dei piaceri della vita. Mi sento fortunata questa è la verità, per questo vorrei che avesse una relazione soddisfacente. Non sa quanto migliore è la vita in due se si va d’accordo. Ma mi sa che mi dovrò abituare all’idea che forse rimarrà veramente senza nessuno. A dir la verità lei sembra non farsene un problema, a parte quel periodo là quando c’era quella signora anziana che andava a fare la dialisi.
Conosco tante donne separate che gli si legge in faccia che sono in cerca del maschio. Non mi piacciono tanto, detto tra noi. Lei no, per niente. Porta dignitosamente avanti la sua vita da single senza smaniare tanto. Io non so come sarei al suo posto.
So solo che non posso neanche immaginare la mia esistenza senza quell’idiota di marito!



             





                                                                   



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