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Rosita e Celeste parlano della serata in pizzeria

mangiopositivo
Pubblicato da Elisabetta Giovetti in Gruppo cas · 25 Gennaio 2017






Sono un po’ diroccata stasera e sarei rimasta volentieri a casa, ma non posso mancare. Arrivo con qualche minuto di ritardo e sono tutte là che mi aspettano, intirizzite dal freddo. Susanna sorridendo batte il dito sull’orologio come per sottolineare il mio ritardo. Mi scuso dicendo che non sto tanto bene e forse ho anche qualche linea di febbre.
-
Perdonatissima! – dice allora con un sorriso comprensivo.
Ci sediamo e prendo subito la parola -
Vi dispiace se stasera andiamo via mezz’ora prima. Sono distrutta!
- Certo, certo!- rispondono quasi in coro.
-
Cosa dite se prima di tutto facciamo parlare Rosita e Celeste?- mi soffio sonoramente il naso.
-
Certo sono le mostre mascotte!- Dice Guenda con voce allegra.
-
Forza giovani pulzelle – faccio rivolta alle interessate – parlateci delle vostre impressioni riguardo la serata pizza. -
Incredibilmente prende subito la parola Celeste –
Per me, dai, benino. La pizza non ho fatto fatica a mangiarla. Invece quel cucchiaino di dolce non saprei come definirlo... Era un sacco che non assaggiavo un dolce. Mi ha stupito. – Parla tranquilla. Mi sembra già meglio rispetto i primi incontri.
-
Ma ti è piaciuto? – le domanda Fulvia.
-
Non so. Mi é sembrato strano. Io non li ho mai mangiati i dolci perché a casa mia non ci sono. Mia madre è sempre a dieta e non li mangia.- risponde guardandola.
-
Come va con lei?- le domando soffiandomi di nuovo il naso.
-
Sempre uguale. E’ una rompicoglioni!- fa aggressiva.
-
Col peso sei sempre uguale?- le domanda Milena con tono materno.
-
Sono aumentata due chili. -






- Sei contenta di questo?- le domando.
-
No per niente, ma so che è necessario. Però ancora non sono arrivata al punto di dire che mi fa piacere mettere su ciccia. – parla con una espressione chiaramente incazzata.
-
Hai digiunato dopo la cena con noi?- la guardo sperando che mi risponda sinceramente.
-
Ho mangiato qualcosa di meno ma non proprio digiunato. Comunque un po’ di più di quello che facevo prima.-
-
Sai cosa vuol dire questo, no?-
Celeste mi guarda con sguardo interrogativo. Non capisce dove voglio arrivare.
-
Significa che ancora non ti fidi del tuo corpo, del tuo stomaco e usi il ragionamento. Una persona con un buon rapporto col cibo non ragiona su quello che mangia. Mangiare deve diventare come andare di corpo. Non ci preoccupiamo continuamente di quanta cacca facciamo, a meno che non stiamo male. Ma normalmente non è il nostro pensiero fisso. Tiriamo lo sciacquone e basta!-
-
Ci arriveremo mai?- dice Rosita con tono triste guardando le amiche.
-
Posso dire una cosa?- chiede Annamaria.
-
Avanti … certo che puoi!- dico. Ormai ho capito che questa donna è particolarmente sveglia e spero che anche questa volta il suo intervento smuova le acque.
-
Celeste – inizia a dire guardandola – possiamo dire che l’esperimento pizza sia stato positivo?-
-
SSSSSi…- risponde incerta l’interpellata.
-
Allora perché sei sempre così pessimista, così negativa? -
-
Anche io sono come lei. – interviene Rosita, quasi come se volesse difenderla - Mi viene naturale perché io sono sempre la più sfigata di tutti. Cosa ci possiamo fare se siamo fatte così?
Mi soffio il naso rumorosamente e poi parto alla carica!
-
Ma ci rendiamo conto che siamo noi, pensandola in questo modo, che ci complichiamo la vita? Ci vogliamo mettere in testa che non abbiamo niente in meno degli altri?! Con questi ragionamenti ci creiamo l’alibi per poter continuare a perpetuare i comportamenti dannosi. Ma perché? Cosa ci spaventa del cambiamento? Cosa ci impaurisce talmente da preferire questa vita vissuta alla finestra?- ho parlato con un’enfasi che il discorso termina con una bella tosse.
Mi guardano tutte senza parlare.  Forse le ho spaventate?
Mi soffio ancora il naso poi dico –
Scusate forse ho esagerato con l’irruenza. Ma certi discorsi non li posso sentire. Io ero uguale a voi fino a pochi anni fa e poi ho deciso che ne avevo abbastanza di essere sempre il sacco dei rifiuti di qualcuno. Mi sono ribellata. Se ce l’ho fatta io ce la potete fare anche voi! Bene ragazze adesso devo proprio andare. Non ce la faccio più. La prossima volta portate delle riviste femminili. Avrei voglia di analizzarne qualcuna insieme a voi.-
Ci salutiamo in fretta mentre io mi intabarro in una sciarpa grande e mi ficco in testa un berretto fino al naso.
Salgo in macchina e sono a pezzi.
Non solo per il raffreddore.










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