Sardegna
Ieri ho visto Lella. Ci siamo incontrate al bar, quello nuovo in piazza Cesare Ragazzi. Ha dei camerieri fantastici, sembrano tutti usciti da una rivista di moda. Alti moderatamente palestrati, sorridenti. Sembra che gli vada sempre tutto bene, a quelli. Intendo i tipi delle riviste di moda, non i camerieri, poveracci.
Lella era appena tornata dalle vacanze, era abbronzata e contenta. E’ andata in Sardegna con una collega di lavoro e sua figlia. Mi racconta che appena tornata a casa si è pesata. Anche se da quando va dalla Gustalavita non ha più l’ossessione della bilancia, quando ha visto tre chili in più si è messa a piangere. Ha telefonato alla dottoressa che l’ha vista subito il giorno dopo.
- Non so cosa mi ha preso - dice mangiando la granita - sono andata nel pallone! Ho creduto di essere tornata indietro!-
-La dottoressa cosa ti ha detto?-
-Non dovevo pesarmi appena arrivata, dovevo aspettare almeno una settimana. Però dice che in vacanza le oscillazioni di peso sono normali, perché si cambia vita e si è più rilassati.-
La dottoressa le ha fatto vedere e analizzare le prime settimane di diario alimentare e le ha confrontate con quelle di adesso. Le ha fatto notare, che nonostante abbia recuperato tre chili in vacanza, la sua consapevolezza verso il cibo è molto aumentata e di conseguenza il suo stile alimentare è molto più sano di prima. Il peso a questo punto conta fino a un certo punto. Come è venuto se ne andrà riprendendo la vita e le abitudini di tutti i giorni.
- Ho passato molto tempo in spiaggia – mi dice Lella – e sai una cosa? Mi sono sentita una donna di trentanove anni normale, come le altre. Non so come mai, è la prima volta che mi succede nella vita di sentirmi così!-
- E non sei contenta?-
- Si, moltissimo. E’ una sensazione inebriante. I primi giorni, là in vacanza, mi sentivo veramente strana! - Mi fa vedere le foto, i selfie di lei con la collega e la figlia. Si vede che è contenta.
- Che bel costume che hai!-
- Si, ne ho comprati tre nuovi e ho preso anche il copricostume coordinato. Crepi l’avarizia! Ho pensato non ho figli, ho uno stipendio normale, il mio mutuo ormai ho finito di pagarlo, per chi devo fare sacrifici, porca troia? Eppure ho dovuto quasi impormelo. -
- Noi siamo stati educati così. Anche a casa mia c’era la regola del risparmio – dico – un po’ devo dire avevano anche ragione. Certe volte vedo uno spreco veramente vergognoso. -
- Nel mio caso non è solo dovuto all’educazione è qualcosa di più profondo. Comunque in quei giorni stavo seduta sulle rocce – prosegue Lella - e guardavo le coppie camminare mano nella mano. Lei bella, lui brutto, lei brutta, lui bello. Ma, evidentemente, quei brutti agli occhi del partner non erano poi così brutti.-
- Certo – dico – quando ti innamori anche il più brutto diventa splendido!-
- Adesso quando mi guardo allo specchio vedo una donna normale e sono meno spietata verso me stessa. Capisco che gli altri quando mi guardano vedono un insieme di cose, non un naso, un culo, un cuscinetto di grasso. Ero io che vedevo di me solo i difetti. La Gustalavita tempo fa mi ha fatto fare un esercizio: guardarmi allo specchio, scrivere e analizzare le parti del mio corpo che mi piacciono e quelle che non mi piacciono. Quelle che consideravo brutte erano molto di più di quelle belle. Me l’ha fatto rifare anche l’ultima volta e sai cosa ho scoperto che le parti del mio corpo che adesso reputo discrete, quasi belle, sono molte di più di prima. -
-Mi pare un grande passo avanti! - dico seria.
-Si lo è, in effetti.- risponde Lella pensosa - Ma non voglio mica fermarmi qui. La strada è lunga ma é quella giusta!-
Che bello quando sbocciano i fiori, penso dentro di me, mentre l'ascolto.