Vi metto a posto io brutti porci!
L’umore nero mi è passato per fortuna e sto facendo una bella passeggiata al parco con Mariù e la sua padrona. La cagnetta corre, salta e gioca felice.
- Allora, dimmi, come va?- mi domanda Lella mentre segue con lo sguardo i movimenti e le corse pazze di Mariù.
- Ma dai meglio. Sarà perché è migliorato il tempo oppure perché penso alle vacanze al centro termale... insomma comunque va meglio. Scusa se la settimana scorsa ero così piuttosto sullo scorbutico, ma proprio ne avevo le balle piene di tutto. – dico sorridendole.
-Ma che discorsi fai? Siamo umani e ci girano le palle ogni tanto… è normale! - Lo afferma con una tranquillità tale da ricordare il grande capo spirituale tibetano.
- Che saggia, parli come il Dalai Lama…- dico seria. Lei scoppia a ridere e mi da uno spintone.
- Come no! Perché non Madre Teresa di Calcutta? – fa continuando a ridere- Piantala per favore. Piuttosto con quel sant’uomo di tuo marito come va? –
- Sempre uguale. Comunque lui è buono, mi vuol bene. Mi dispiace vederlo così ombroso certe volte e vedergli quegli occhi da bambino spaventato. Mi fa sentire cattiva. Ma non posso farci niente ci sono cose che non sopporto più. In realtà alcuni suoi lati caratteriali non mi sono mai piaciuti ma adesso da quando ho fatto il gruppo di autostima proprio non li digerisco. Soprattutto non faccio più finta di niente e glielo dico. Ma dopo vedere che ci rimane male mi dispiace.- dico con tono triste. Continuiamo a camminare fermandoci ogni tanto per apprezzare la primavera che ormai avanza veloce e gli alberi fioriti. Rallentiamo ogni tanto per ascoltare gli uccelli.
- Ci vorrebbe G. con le sue conoscenze ornitologiche in questo momento. – dice la mia amica, poi mi guarda in modo un po’ birichino e continua- senti un po’… cambiando discorso… ma con G. quella robetta là piacevole la continui a fare o anche quella è in calo? - dice recuperando Mariù e mettendole il guinzaglio.
– Tranquilla da quel punto di vista tutto bene. Anzi forse anche meglio di prima. – Lella si passa una mano sulla fronte con il gesto tipico per dire meno male. Mi metto a ridere e penso che è proprio una forza della natura poi propongo una sosta con bibita al bar del parco. Lei e Mariù accettano con entusiasmo.
Anche la mascotte ha sete.
Mentre ci riposiamo bevendo le nostre consumazioni due quarantenni si siedono qualche tavolo più in là del nostro. Continuiamo nei nostri discorsi, lei mi parla di un libro che sta leggendo ma dopo un po’ la vedo cambiare colore. Brutto segno, le sta montando la rabbia.
- Che ti piglia?- dico curiosa.
- Guarda quei due buzzurri, quelli là arrivati dieci minuti fa…- dice con voce incazzata.
Io, presa da quello che lei stava dicendo, non ho notato niente. – Eh… cos’ han fatto?- domando girandomi ad osservarli desiderosa di capire cosa sta succedendo.
- Stanno facendo gli stronzi con quella ragazzina giovane e straniera che ci ha servite prima. Lei è visibilmente in imbarazzo ma non può dire niente. Sono porci, sessisti e in più anche razzisti! Adesso li metto a posto io, vedrai!- - Tiri fuori il costume da Wonderwoman?- - No peggio... da Wonderlella!- Prende un tovagliolo di carta e ci scrive sopra qualcosa. Poi si alza e con passo deciso va diretta al tavolo dei due quarantenni. Sbatte lo scritto sotto il naso dei tipi e poi senza aspettare la loro reazione torna a sedersi vicino a me. Vedo i coglioni girarsi verso di noi e guardarci ad occhi spalancati, allo stesso tempo stupiti ma anche un po’ timorosi.
- Ma cosa ci hai scritto sul foglio? Sembrano spaventati…-
- Ci ho scritto:
NON VI SEMBRA DI ESSERE UN PO’ TROPPO PUTREFATTI PER QUESTA ADOLESCENTE? O AVETE INTENZIONE DI PROSCIUGARE I VOSTRI MISERABILI GRUZZOLETTI A FORZA DI VIAGRA?